Live |
La
solita atmosfera rilassata al Love festival; Arezzowave compie
18 anni. L'Emergency night (quest'anno serate a tema), tutta
italiana, è aperta dai Savonesi Fetish Calaveras,
che giocano a fare i sudamericani; ci si sentono Manu Chao e
gli Ska-P, ma gli originali sono ancora lontanucci.
Poco dopo arrivano i Meganoidi, che tengono
il palco egregiamente e snocciolano il loro rock energico coadiuvato
dai fiati, ricordo del periodo ska, che adesso si è trasformato
in qualcosa di diverso all'interno della loro musica, che è
tutto sommato interessante.
Mentre
cala il buio suonano i Verdena, il set che
risulterà il più lungo della serata. La dimensione
live si addice ai bergamaschi, che picchiano duro e suonano
più stoner che su disco; il cantante prova a parlare
più del solito, ma risulta goffo; comunque un buon set
anche il loro.
Sovvertendo
la scaletta, arrivano i redivivi Casino Royale,
e per chi era a loro legato è il godimento. Dietro ad
uno schermo, dove scorrono immagini che documentano l'attività
di Emergency, i Casino, Alioscia, basso, batteria, tastiere/campionamenti,
un vocalist e una corista (entrambi questi ultimi di colore),
propongono alcuni pezzi riarrangiati da CRX, un inedito superfunky
e la pietra miliare Dainamaita, il tutto in maniera fin troppo
elegante e stilosa per una band italiana. Bentornati!!
Ecco
adesso, la band del poeta campione mondiale indiscusso della
camicia con manica rimboccata : i Marlene Kuntz
di Cristiano Godano. Una band superba signori, lasciatemelo
dire. Set carico, nervoso, equilibrato nell'economia della discografia.
Le quattro figure dominano il palco anche muovendosi poco, ed
è forse la parentesi più alta della serata, che
rimane di alto livello medio.
Arrivano
i PGR, e Giovanni Lindo e i suoi alternano
pezzi pesanti e "elettrificati" (anche dal repertorio
CSI), a simil-canti popolari. La personalità non ha mai
fatto difetto al combo; peccato che qualcuno non se ne accorga,
e non veda l'ora che salga sul palco Caparezza, dimenticando
(o, semplicemente, non conoscendo) un pezzo importante della
storia del rock italiano.
Comunque
sia, Caparezza e i suoi arrivano, e seppur
con un set molto breve, entusiasma il pubblico. C'è da
notare, a suo favore, che con un paio di battute (il pugliese
parla parecchio sul palco, per chi non lo sapesse), fa capire
che si rende benissimo conto di aver avuto un successo impensabile
anche rispetto ad una fetta di pubblico che, probabilmente,
non comprende appieno i suoi messaggi sarcastici e socio-politici
: "dedicato a tutti quelli che hanno capito il testo"
introduce "fuori dal tunnel", oltre a un paio di frecciate
al Governo, e un bel discorso sulla guerra preventiva, chiudono
una bella serata che ci rassicura sulla salute della musica
italiana.
E anche su come la pensa.
di:
Ale
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