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Altro esempio di commistione
tra cinema e teatro, anche se la tendenza di Olmi è sempre stata quella.
L'idea è molto interessante, la storia, ambientata nella Cina del 1700,
di una donna cinese, moglie di un pirata, che alla sua morte assume il
comando della flotta e continua il suo "lavoro", assunta a
metafora pacifista ("Se hai due soldi con uno compra del pane, con l'altro
giacinti per il tuo spirito"), è ottima; la realizzazione, divisa
tra teatro di posa e esterni girati in Montenegro e Albania, molto ben
fatta. Purtroppo, specialmente il primo tempo, risulta molto pesante, e il
Montenegro non assomiglia granché alla Cina (Ma non tira mai vento lì?
Possibile vedere un film sui pirati dove il mare è sempre calmo?), però
l'impressione di trovarsi davanti ad un film cinese rimane. Il secondo
tempo è meno noioso del primo, e se si riesce a superare il primo, ci si
rende conto quantomeno della personalità di Olmi, cineasta particolare ma
senz'altro originale.
Magnetica anche se non bella la protagonista Jun Ichikawa, non convince
Carlo Pedersoli (Bud Spencer) pur essendo fulcro del film.
Per soli appassionati.
di: Ale |