live |
Può
capitare che assistere a questo tipo di concerti "caserecci" non
sia per niente triste.
Ne abbiamo avuto la prova in questo caso.
Siamo andati a vedere le
Ceramichelineari
per una riprova
dopo il supporto al concerto di Manu Chao (e anche dopo uno scambio di
opinioni corretto, via mail, con il batterista Marzio); speravamo tutti,
gruppo compreso naturalmente, che per una data "in casa" e così
vicina al carcere (praticamente davanti), ci fosse anche Sabino, il
cantante che collabora con loro, e che "risiede" appunto nel
carcere di Volterra. E invece niente.
Dopo
aver ricordato che prosegue l'impegno del gruppo con la Compagnia della
Fortezza (la compagnia teatrale del carcere), e aver detto che la serata
è stata divertente per l'atmosfera che si è creata (la gente era proprio
rilassata), diciamo della musica.
I ragazzi hanno dato una bella sterzata rispetto al loro "fine del
'900".
La musica risulta più "solare", i testi più
"popolari" e, se vogliamo, al passo con i tempi e con il
linguaggio comune; i riferimenti si spostano, e adesso cogliamo echi forti
di Red Hot Chili
Peppers ma anche
di patchanka e ritmi latineggianti, senza dimenticare un uso parsimonioso
ed essenziale di un po' di elettronica.
In sostanza, un gruppo che si rimette in gioco e che sperimenta.
In un paese ingessato dalle cover band, mi sembra una cosa di tutto
rispetto.
PS. la gente
SI MUOVEVA!!! E' un gran segno!!
di: Ale |