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In
una città che, anche se non viene mai detto esplicitamente,
pare proprio Napoli, Rosario, quasi 12enne, senza genitori,
una nonna in preda all’Alzheimer, è sospeso tra il bene
(un centro d’accoglienza) e il male (la “carriera” di malavitoso).
La vita lo mette tutti i giorni alla prova, e lui, nella confusione
adolescenziale, agisce di conseguenza e come meglio crede.
E’ un film duro, che fa star male; il paragone con “City of
God”, che ho letto in una recensione, mi è parso azzeccato.
Il montaggio, che alterna flashback e rimandi ad un viaggio
in metropolitana di Rosario, è ben fatto e ottimamente
concepito; le recitazioni tutte ottime.
Unico appunto, visto che ormai non è un eresia, dei sottotitoli
per i non campani, in alcune scene almeno, sarebbero stati graditi.
Ottimo film.
di:
Ale
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