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L’infanzia, l’educazione, l’ascesa a Re, le conquiste, gli amori
e la morte di Alessandro III detto anche il grande, nonché
Magno; nato a Pella, Macedonia, nel 356 A.C., morto a Babilonia,
Persia, nel 323 A.C., figlio di Filippo II di Macedonia e di
Olimpiade, figlia di Neottolemo I re dell’Epiro, della dinastia
degli Argeadi.
Oliver Stone si cimenta nel colossal di ispirazione storica, e a
mio parere vince la sfida. E’ probabile che il rispetto
incondizionato che provo per il regista offuschi il giudizio, ma
il film, pur con i suoi difetti, coinvolge e appassiona, e a
differenza di Troy, per fare un esempio recente, mette voglia di
riprendere il libro di storia, non tanto per contare gli errori,
quanto per rinfrescare la conoscenza di una figura senz’altro
affascinante del condottiero macedone. Premesso che l’espediente
narrativo è un vecchio Tolomeo (generale di Alessandro, alla sua
morte gli viene assegnato l’Egitto nella ‘’spartizione’’del
regno), un Anthony Hopkins teatrale, che detta la vita del
Grande al suo scriba, il film cerca di descrivere in tre ore la
vita e il pensiero di una delle personalità più importanti della
storia con un approccio piuttosto classico; forse leggermente
indulgente, riesce a darci conto del mai sopito rapporto di
amore/odio verso entrambe i genitori, causa di molte decisioni
importanti della sua pur breve vita, della sua sete di
conoscenza in tutti i campi, della sua statura di guerriero ma
anche di politico, del suo sogno di creare un mondo unito, dei
suoi sbagli anche grossolani, dei suoi ravvedimenti e, non
ultima, della sua sessualità libera come, del resto, era quella
di quei tempi. Quest’ultimo tema, già fonte di discordia anche
in Italia (abbiamo già letto qualche commento della destra, e ci
prepariamo allo strale di Bottiglione), mi è parso importante e
affrontato in maniera furba dal regista, costretto certamente a
dei tagli; non ci sono scene di sesso omosessuale (e così si
evita la censura), ma l’amore fra uomini è visibile, dichiarato
e diffuso. Tutto questo obbligherà anche qualche adulto,
presumo, a rispondere a qualche domandina scomoda, magari da
parte dei figli.
Del
resto, l’integrità storica è anche questa (si noti come
Alessandro, fin da bambino, complice il maestro Aristotele –
Cristopher Plummer – insiste sull’adulazione di Achille e
sull’importanza del suo amore per Patroclo; sembra quasi una
mossa di Stone nei confronti di Troy – ancora quel film! -, reo
di aver cancellato quello che tutti sanno fin dai banchi di
scuola), e si può perdonare, ad esempio, la sovrapposizione
delle conseguenze delle battaglie di Isso e Gaugamela (Dario III
di Persia – Raz Degan; pochissimo sullo schermo, ci ricorda
Perry Farrel dei Jane’s Addiction - che fugge lasciando la
famiglia nelle mani di Alessandro), ammirando le riprese
mozzafiato dello scontro (quello di Gaugamela), un misto di
riprese ravvicinate e dall’alto, per godere dei movimenti degli
eserciti.
Nonostante in certi momenti si abbia come l’impressione che
qualche attore sia fuori posto (su tutti Angelina Jolie, una
Olimpiade fin troppo patinata; ma, si sa, gli eroi son tutti
giovani e belli), non si può negare che anche alcune scene ‘’forti’’,
di solo dialogo, sono all’altezza; memorabile lo scontro tra
Alessandro (Colin Farrell, per chi ancora non lo sapesse) e la
madre, dopo l’assassinio del padre (Val Kilmer guercio).
Tra l’altro, il flashback che porta a tale scena è in effetti il
difetto più grande del film; sembra quasi che sia una pezza
messa lì a coprire una falla di sceneggiatura.
Dopo
aver ricordato almeno Rosario Dawson, nella parte di Rossane, la
prima moglie di Alessandro (bella e brava, ma sempre in ruoli
marginali), non possiamo, per la par condicio, non ricordare
Gary Stretch nella parte di Clito, davvero affascinante, e un
Jared Leto (Efestione, l’amore della vita di Alessandro) davvero
bellissimo con capelli lunghi e selvaggi, ancorché parruccati.
In
definitiva, non sarà Ben Hur, ma il film regge, e si ha la
sensazione che sia un’opera coraggiosa (se pensiamo da dove
viene) e con dei messaggi positivi, in un momento come questo.
di:
Ale
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