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-Che pasticcio, Bridget Jones! – di Beeban Kidron  2004-

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Bridget adesso è felicemente fidanzata con Darcy, che la ama così com’è, nonostante lei si lasci andare a congetture fantascientifiche; ma il rapporto entra in crisi comunque. Bridget finisce in Thailandia per un reportage insieme a Cleaver, dopodiché in prigione (come l’ha definita giustamente Natalia Aspesi, “una prigione da operetta”). Darcy la salverà, e l’amore, nonostante tutto, trionferà.
Così come il fortunatissimo libro della Fielding, anche il film ha il suo seguito, che ricalca piuttosto fedelmente la trama (appunto, del secondo libro di e su Bridget Jones); così come il seguito letterario, anche il sequel cinematografico risulta più fiacco.
Ad essere sinceri, la regista (diversa dal primo episodio) ci mette del suo per rendere soporifero il tutto; il ritmo scarseggia, le battute sistemate qua e la stentano a far ridere, le cover di pezzi famosissimi usate come colonna sonora stuccano.
Renèe Zellweger, impressionante nel suo ulteriore ingrassamento, ma anche lei scontata nelle sue smorfiette; la preferiamo in altri ruoli; Firth legnoso, da rimarcare Jim Broadbent nel ruolo del padre di Bridget totalmente succube della moglie, così come ben descritto dalla Fielding. Un film che potete tranquillamente evitare.

di: Ale