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Anna
e’ in crisi col marito Marc, e decide di andare in cura da uno
psicoterapeuta; al primo appuntamento, sbaglia porta nel
corridoio dello studio, ed entra nella Torino, Valeria fa la
traduttrice simultanea, è una ragazza introversa e solitaria, ha
una coinquilina rompiscatole, passa spesso le serate guardando
dalla finestra Massimo, ricercatore, che vive solo col suo
amatissimo cane; lui sembra non accorgersi dell’interesse di
Valeria, anche se si incrociano spesso. Quando Valeria scopre
che Massimo si è trasferito a Roma, in preda ad un impulso
inspiegabile e irrefrenabile si trasferisce anche lei. Scopre
che ha una storia con Flavia, un po’ più vecchia di lui,
professoressa universitaria, vedova di un magistrato, il cui
ricordo aleggia sulla loro relazione; Valeria si inserisce nelle
loro vite sempre di più, fino alla conclusione che può apparire
sorprendente, ma in fondo non lo è.
E’ un debutto interessante, questo di Franchi; la storia è di
quelle che sembrano strane, complesse, e invece accadono tutti i
giorni, ci circondano e, magari, ne facciamo parte.
Nonostante la fotografia non esaltante, forse volutamente
fredda, il film si fa guardare e, alla fine, vi si cercano dei
difetti e si ha qualche difficoltà. Il tema portante è
l’incomunicabilità, soprattutto dei sentimenti; i tre
protagonisti difettano tutti quanti da questo punto di vista, e
la reazione finale di Valeria più comune di quanto sembri.
Vederla messa in scena però, ci lascia basiti.
Le città sono volutamente lasciate sullo sfondo, anonime, ci si
concentra sui personaggi e sui loro silenzi; i tre protagonisti
sono davvero molto azzeccati, le scene sono tutte importanti per
definire le loro personalità. Barbora Bobulova, ancora una volta
ci lascia ammirati, e si candida seriamente al trono di migliore
attrice italiana, lei che italiana non è, ma che ormai lavora
solo qui.
Da ricordare le due scene nei caffè; nella prima in ordine di
tempo, Valeria prende in prestito, forte del suo (ex) lavoro di
traduttrice, una frase in inglese detta da una coppia al
tavolino alle sue spalle, per rispondere anonimamente ad una
domanda di Flavia, sovrapponendo un’altra realtà alla sua. In
una delle ultime scene, Valeria scopre Massimo che letteralmente
“le fa la posta” nel bar davanti a casa di Flavia; lei rimane
immobile, seduta, davanti ad un caffè. E parla con gli occhi.
Stupenda.
Promettente.
di:
Ale
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