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Margherita,
cantante sulla soglia dei sessanta anni (portati benissimo),
subisce una operazione delicata alle corde vocali, e secondo i
medici non dovrebbe più cantare, rischia l'afonia; il marito,
Carlo, subisce la sua esuberanza in tutti i campi con
rassegnazione. La figlia Chiara fa la logopedista e, lasciata
Napoli, dove vive la famiglia, per trovare a Roma la sua
indipendenza, è divorziata con una figlia, Lucia, con la quale
ha un rapporto iper-protettivo, vista la situazione, oltre
l'asma della bambina, che la preoccupa oltremodo. Margherita,
poco dopo l'uscita dall'ospedale, piomba a Roma per tutt'altri
motivi e, dopo qualche giorno di convivenza con la figlia e la
nipote a modo suo, sparisce con la nipotina lasciando nel panico
la figlia.
Prodotto dalla
Sacher di Moretti (che ha un cameo nel film), il debutto nei
lungometraggi della napoletana Santella è un classico sulle
relazioni madre/figlia mancate con tentativi di colmare vecchie
lacune e rivalse familiari, affioramento di vecchie ruggini e
così via; girato discretamente (sullo sfondo una Napoli
"normale" e Roma solo lambita) e con un buon cast (Saponangelo e
Burruano grandi, da notare il passaggio dall'italiano al
dialetto nella scena della litigata; Sandrelli specializzata
nelle parti antipaticissime e insopportabili), non lascia il
segno più di tanto, neppure per la recitazione fin troppo
sbandierata della piccola Camilla Di Nicola.
di:
Ale
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