Live |
Lauryn Hill, Lauretta Collina, Collina, arbitro di Viareggio,
Viareggio provincia di Lucca, Lucca, piazza Napoleone.
Abbinamenti mentali per passare il tempo. Il tempo che, da brava
star capricciosa, Lauryn ci fa aspettare, in ritardo di un’ora
sull’orario previsto del concerto.
La cosa, associata con le dicerie e le leggende che si
raccontano su di lei, rende il tutto preoccupante. Donna forte
ma lunatica, volubile ma potenzialmente artista immensa.
Quattro anni fa a Pisa, stupi’ tutti con un concerto acustico e
minimale, preludio del suo secondo disco solista, quell’ MTV
Unplugged 2.0 controverso, sembrato quasi un braccio di ferro
(vinto da Lauryn) con la casa discografica, costretta a
pubblicare un doppio live pieno zeppo di inediti, ma soprattutto
pieno di errori e chiacchere, chiacchere dove la signora Marley
si mette a nudo, racconta le ragioni del suo cambiamento, e
addirittura piange durante un pezzo. Bello, per carita’, ma per
quanto ti possa piacere, nove tracce (tra ‘’interludes’’, intro
e outro) che non sono canzoni possono anche risultare
ridondanti.
Adesso, nessun disco in uscita, eccola qui: 13 (almeno, questi
sono quelli che sono riuscito a contare) musicisti e 3 coriste,
un suono anche troppo pieno, un palco grondante persone. Alle
22,30 salgono tutti sul palco, mentre lei, che da lontano sembra
fare un gesto dove pare dire che lei non salira’ su quello
scivolo di legno, passa da un altro accesso. Pero’ adesso c’e’,
e’ li’, non potra’ andarsene facilmente: c’e’ una piazza intera
(oddio, non che fosse stipata sia chiaro) che smania di ‘’abbracciarla’’.
Pettinatura afro, gonna lunga, giubbino beige. A vederla da
vicino, e dagli schermi che la riprendono spesso in primissimo
piano, e’ bella di una bellezza quasi innaturale. Sembra una
barbie nera. Nonostante l’altezza (scarsa) cammina a testa alta,
spavalda. E attacca Doo Woop (That Thing), carica e
groovy. Il suono, come gia’ detto, e’ pieno e, in qualche
momento, sovrasta la voce; forse e’ anche voluto. Per i primi
tre pezzi c’e’ qualche piccolissima sbavatura, la voce
evidentemente non e’ ancora calda. Durante l’apertura si
riconosce un inserto di 1Thing, l’hit pop-soul del
momento, di Amerie, poi si passa subito ad un pezzo nuovo,
suonato anche da Lauryn con la chitarra acustica; sa di flamenco
in salsa funky, e ci piace. Poi e’ la volta di Lost Ones,
e nell’inserto ci pare di riconoscere In Da Club di
50cent.
Ma e’ su The Miseducation Of Lauryn Hill che la voce
carbura finalmente in pieno, e il risultato non puo’ che essere
una splendida versione di una canzone gia’ bella di per se’.
Segue Just Want You Around dal live citato poc’anzi,
molto funky, che parte con uno ‘’scat’’ di Lauryn. A proposito
di Marley, ecco To Zion con dentro Iron, Lion, Zion
dello zio Bob. Fa caldissimo.
Si vira in chiave soul (un passo piu’ in la’ dell’ormai comune
r’n’b), ed ecco The Sweetest Thing, la ghost track di ‘’Miseducation’’,
ancora piu’ calda. Si torna hip-hop con Final Hour;
Lauryn guida la band con piglio autoritario, detta i tempi,
lancia occhiate di fuoco. Si muove hip-hop, non certo con
eleganza. Ma questo e’ il suo stile, prendere o lasciare. La
piazza balla, e chi non e’ nelle prime file balla in piedi sulle
poltroncine.
Un attimo di respiro, imbraccia la chitarra di nuovo, ed e’ un
altro inedito: Sacred Love (sembra si chiami cosi’),
intensa, passionale col cuore in mano. Sembra di risentire i
momenti toccanti del live di MTV, solo che qui c’e’ lei, ed e’
davanti ai nostri occhi. Che voce ha questa donna. Un potenziale
immenso, mi ripeto.
Arriva il momento Fugees: Ready Or Not, bella versione,
corposa, How Many Mics e Fu-gee-la. Tutti che si
muovono.
E’ ancora la volta di un momento acustico. La bella ex-fugees
imbraccia l’acustica, ferma i battimani del pubblico in delirio,
chiede silenzio. Ben Harper, IMPARA!!
E’ Just Like Water, splendida, sincopata, un crescendo
quando entra la band, un finale quasi gospel. Segue Damnable
Heresies, altro inedito rap, Ex-Factor che,
riarrangiata nelle parti vocali e con inserimenti reggae e’ da
urlo.
Il pubblico, ormai conquistato, si beve in fretta lo ex
smash-hit Killing Me Softly, che invece e’ debole,
levigato, troppo pop: la cosa peggiore della serata.
Everything Is Everything
fa tornare alta la qualita’ dell’aria, e conclude la serata, se
va male (e con Lauryn Hill, si sa, ci sono buone probabilita’).
Invece, forse un miracolo, nonostante sia mezzanotte e ci siano
regole piuttosto rigide, il pubblico si sgola e l’ugola d’oro si
muove a compassione. Torna per una versione tiratissima e funk
di Freedom Time.
Rilassati Lauryn, prendila con calma, fai come vuoi: ma dacci un
altro disco. Si ha la sensazione che questa donna possa
mischiare funky, r’n’b, soul, folk, hip-hop senza rivali, si ha
la certezza che la sua voce sia qualcosa di decisamente
superiore. Per questo abbiamo bisogno che trovi la serenita’ per
dedicarsi ancora a sfornare musica.
Ti aspettiamo presto Lauryn, non farci stare in ansia come
stasera.
di:
Ale |