Live |
Curiosita’ per la ‘’svolta rock’’ dei Subsonica, meno spazio ai
campionatori e alle tastiere, ai ritmi dance, e piu’ spazio alle
chitarre, dell’ultimo ‘’Terrestre’’. Vediamo se riescono a
tornare sui livelli, anche live, del periodo di ‘’Microchip
Emozionale’’. Molta gente fuori, tante ragazze giovani, data
esaurita, quindi piu’ di 4000 persone, dicono 4600 per
l’esattezza. Anche le altre date pare siano belle piene, e
insieme al primo posto in classifica di qualche settimana fa
significa che i Sbs hanno svoltato definitivamente, nonostante
le polemiche per il passaggio su Major e menate varie.
Del resto, i palazzetti sono la fase di passaggio dai club agli
stadi, e in Italia, dopo Vasco e Liga, chi puo’ riempire uno
stadio qualsiasi? E’ tempo di ricambio generazionale, e c’e’
incertezza su chi sara’ il prossimo.
21,20, si parte. Il palco e’ da grandi produzioni, ampio e
profondo, grandi luci, 5 schermi retrostanti, pedane per
bassista e batterista. I cinque arrivano sul palco con delle
piccole torce stroboscopiche e si sistemano ai loro posti; un
paio di estratti dal cd nuovo, Giorni a Perdere la prima,
ha davvero un bel tiro live; solite aggiustature di suono, la
voce di Samuel diventa piu’ distinguibile e meno distorta.
Iniziano a sentirsi anche cose piu’ vecchie, ma l’unica cosa che
non si sente e’ la chitarra : ma non doveva essere protagonista?
Casacci, con quell’aria un po’ triste, e li’ che piazza pennate,
addirittura per Abitudine, come nel video, sfoderera’ una
Gibson doppio manico, ma e’ sommerso da bassi e tastiere. Mi
sento in colpa per lui, ma evidentemente va bene cosi’. Il
pubblico balla e si diverte, in tanti conoscono gia’ a memoria i
pezzi del nuovo cd. Il concerto e’ diviso in tre blocchi, dopo
il primo Samuel rientra da solo con la chitarra acustica(?) ed
esegue Dormi, sempre da ‘’Terrestre’’, poi si riparte con
gli altri componenti. Ben accolte le vecchie ma sempre valide
Colpo di Pistola e Liberi Tutti, a ricordare le
tematiche forti di diversi testi dei Sbs, particolarissima la
medley su Sole Silenzioso, legata a War di Bob
Marley e a Another Race di Bob Moreno. Atmosfere dub
serpeggianti, echi di Depeche Mode su Gasoline, il pezzo
in inglese dal disco nuovo, ma globalmente il problema dei Sbs
sono i frequenti cali di tensione dei loro pezzi tra l’intro e
il ritornello; dal vivo il gap e’ tangibile, e solo i fanatici
non se ne danno conto. Diciamo, quelli che urlano dopo
l’esecuzione canora da parte di Samuel su Strade,
sicuramente non facile per la sua voce, ma di certo non questa
cosa impegnativa! Detto della quasi completa assenza dei suoni
di chitarra, se non sull’ottima L’Odore, da vecchia anima
rock vorrei che Boosta smettesse di pensare di essere sempre ad
un rave, e potessi lo cambierei con Casacci, rendendolo
chitarrista e mettendo tutta la sua energia al servizio della
sei corde. Ninja e Vicio sono strumentisti onesti ma, in fondo,
dei gregari, e si adattano al groove che piace alla band, che e’
comunque, un ibrido elettronico, mai oltranzista, ma sicuramente
poco rock. Basta questa serie di riflessioni, per far capire che
sicuramente, non sono la persona piu’ adatta a giudicare i Sbs.
Il terzo blocco e’ quasi piu’ visivo che uditivo, la fa da
padrona lo strumentale ‘’Y’’, dove Samuel, maneggiando un
Korg-Kaoss-Pad (almeno mi sono documentato!) modifica immagini
di alcuni discorsi di Bush II sulla guerra in Irak al ritmo del
pezzo; si chiude con Le Serpi dopo due ore piene. Tanta
gente contenta, io meno. Questi Subsonica non fanno per me.
di:
Ale |