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Prima di cominciare, una
cosa nella quale i Perturbazione non c'entrano niente, ma sulla quale
invito Andrea a chiosare, dato che, come al solito, eravamo insieme in
questa ennesima "spedizione".
Ma ti pare regolare che ci giriamo la Toscana per vedere gruppi
semisconosciuti, con una serata di merda come quella di sabato, per
esempio, e poi ci tocca far "melina" per 2 ore perché perfino
sul giornale qualcuno ci scrive "inizio 22,30" e poi fino a
mezzanotte inoltrata non suona nessuno?
-
No, non è regolare per niente, ma come constatiamo settimanalmente i
locali hanno inventato questa regola e si influenzano tra di loro a
macchia d'olio. Sono tutti cosi'. Non c'è via di scampo. Pensa che fanno
cosi' anche tra settimana; iniziano alle 00,10, ma non pensano che la
gente lavora il giorno seguente?
Poi magari si lamentano che ai concerti ci siano sempre le stesse persone,
5 gatti.-
Passiamo alla cronaca:
I Perturbazione sono un'ottima
dimostrazione di come si possa fare musica e proporre anche qualcosa di
non stantio, anche se assolutamente non originale, onestamente e senza
essere musicisti straordinari. Il concerto dura un'ora e mezzo, e non
annoia. Qualche calo di tensione dovuta all'evidente timidezza del
cantante (che, a volte, sembra quasi ostentata, da tanta che è), che
diventa quasi goffaggine quando cerca di comunicare tra un pezzo e
l'altro: personalmente però, apprezzo i tentativi suoi. Ottima tenuta
vocale e strumentale dell'intera band (voce, 2 chitarre, basso, batteria
e, scusate l'ignoranza, una ragazza che suona violoncello o viola, non
conosco la differenza; tastiere occasionali suonate all'occorrenza da uno
dei chitarristi o dalla ragazza), set sufficiente, qualche canzone orrenda
(Cuorum) da escludere dalla scaletta appena possibile, alcune veramente
belle (i complicati pretesti del come, arrivederci addio), anche se appare
chiaro che i torinesi si trovano più a loro agio con i pezzi
"morbidi". Alcune ingenuità nei testi, da rivedere. Bel finale
con alcune cover dalle origini più svariate. Anche se l'uscita e il
rientro per i "bis", specialmente da band così, non lo vorremmo
vedere.
-Il
merito che hanno i perturbazione è quello di scrivere canzoni dolci, ma
mai stucchevoli, che invecchiano bene ai ripetuti ascolti, anzi ti
regalano sfumature non notate prima.
Il gruppo è giovane, ogni tanto ti accorgi di alcuni sbagli, ma il live
scorre bene, virato su una versione più rock con più distorsori.
Su tutte quelle eseguite, va ricordata la loro cover per il tributo
ai pavement, "we dance".
di: Ale |