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Mi giunge solo ora, con
notevole ritardo rispetto alla sua uscita, questo promo dei livornesi
Almayer.
Nel frattempo ho potuto constatare quanto la band abbia ulteriormente
perfezionato la propria miscela esplosiva di post.punk e progressive rock
(mi rendo conto che sono due generi antitetici, ma è proprio qui il
bello), per cui spero di scrivere prima o poi di un loro eventuale disco
ufficiale: se queste sono le premesse...
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Il
promo che ho per le mani contiene 6 tracce più una senza titolo; il filo
che le lega insieme è essenzialmente il raffinatissimo drumming, pieno di
controtempi, sincopi e tempi dispari, unito ad un atipico (per lo meno di
questi tempi) uso di sintetizzatori, in bilico tra ricerca melodica e
creazione di atmosfere ammiotiche. Basso (o sovente 2 bassi) e chitarra,
completano il quadro, dando al tutto un'impronta più moderna, segno
inequivocabile di ripetuti ascolti di dischi provenienti dall'asse Chicago
- Louisville.
Ed per rendere il tutto ancora più strano, la voce di Simone, una sorta
di ibrido tra il Robert Smith meno cupo e Tim
Kinsella (ex JOan of Arc); come dire: sgraziata ma tremendamente
efficace.
Un consiglio a chi sta leggendo: date una chance agli Almayer,
contattateli su almayer2000@hotmail.com e fateli suonare dalle vostre
parti, io ho l'impressione che il meglio di se il gruppo lo dia sul
palcoscenico.
In attesa di un nuovo lavoro...
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